Quanto consuma un piano a induzione e come funziona

di Antonello Careri - pubblicato il 10/07/2023
Se stai pensando di acquistare un nuovo piano cottura, potresti chiederti quanto consuma un piano a induzione. In questo articolo, forniremo una panoramica dei consumi tipici dell'induzione e quanto un piano a induzione incide sulla bolletta energetica ed infine quali strategie adottare per ridurre i consumi della cucina a induzione.
quanto consuma un piano a induzione
Tempo di lettura: 9 minuti
Cosa trovi in questo articolo

Cosa è un piano a induzione e come funziona

Differenza tra piano e piastra a induzione

Resa consumi piastre induzione

Consumo piano induzione

Domande poste dai consumatori

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Cosa è un piano a induzione e come funziona

Il piano cottura ad induzione è un elettrodomestico destinato alla cottura composto dalla vetroceramica, si tratta di una combinazione di vetro e ceramica che viene sottoposta a un trattamento termico per renderla resistente alle alte temperature. Si tratta di un materiale che oltre a rendere il piano ad induzione molto lineare ed elegante, possiede una grande resistenza per le macchie ed una estrema semplicità della pulizia. Nel piano cottura a induzione al di sotto della superficie in vetroceramica sono posizionate delle bobine, alimentate da energia elettrica. Diversamente da quanto avviene nel piano cottura elettrico, dove l’elettricità alimenta le piastre elettriche, ovvero delle resistenze classiche, nell'induzione viene impiegata per attivare la bobina, formata da filamenti di rame. Il passaggio della corrente genera delle correnti indotte, che creano un campo elettrico nella bobina, che a contatto con la componente ferrosa della pentola, la riscaldano dando il via alla cottura. Da precisare che il campo magnetico assolve al suo compito solo nel momento in cui è a contatto con la componente ferrosa della pentola, altrimenti resta inattivo e negli attuali piani cottura ad induzioni il piano si spegne.

In sostanza non è il piano cottura che si riscalda ma è l’incontro tra il campo magnetico e la pentola a generare il processo di riscaldamento, che avviene nel fondo della pentola, in modo circoscritto al suo diametro, mentre la superficie del piano rimane fredda. Il cibo non è assolutamente oggetto dell’azione del campo magnetico, e la sua cottura avviene per mezzo del calore che si propaga dalla pentola, come con un classico piano cottura a gas o elettrico.

Differenza tra piano e piastra a induzione

La differenza principale tra un piano cottura ad induzione e una piastra ad induzione riguarda le dimensioni e la disposizione degli elementi riscaldanti. Un piano cottura ad induzione è un apparecchio a sé stante che viene installato nella cucina come parte integrante del piano di lavoro. Esso di solito è costituito da più zone di cottura indipendenti, ognuna delle quali ha la propria bobina di rame. Un piano cottura ad induzione può avere da due a cinque zone di cottura, a seconda del modello e delle dimensioni. La piastra ad induzione è un singolo apparecchio portatile che può essere posizionato su qualsiasi superficie piana, come un tavolo o un piano di lavoro e dispone solitamente di un'unica bobina, pertanto di una sola zona di cottura. Per quanto riguarda il funzionamento è il medesimo, ovvero l'induzione magnetica per riscaldare le pentole e le padelle. La scelta tra un piano cottura ad induzione e una piastra ad induzione, ovviamente dipende dalle esigenze specifiche. 

Considerando che spesso, anche se abbiamo visto non essere la stessa cosa, i termine vengono usati per indicare il piano ad induzione, potremmo anche in questo articolo usare questa forma. A questo punto ci si potrebbe domandare: quanto consuma un piano cottura a induzione? Quanto consuma una piastra ad induzione? In generale il consumo dell'induzione, sia del piano cottura che della piastra è uguale, tenuto conto delle differenze tecniche dei vari modelli, tuttavia una piastra a induzione consuma meno rispetto al piano, se non altro per le dimensioni ridotte, ma i dettagli concreti su consumi li vedremo nei prossimi paragrafi.

Resa consumi piastre induzione

Il piano cottura ad induzione è la migliore tecnologia disponibile in commercio, tralasciando i consumi o meglio gli assorbimenti in kw, cosa che vedremo in avanti e che è determinante per comprendere esattamente quanto consuma un piano a induzione, si può affermare che ha la resa migliore di tutti i piani per la cottura.

L'efficienza energetica di un piano di cottura a induzione può variare in base al modello, ma mediamente si stima che raggiunga un'efficienza del 90%. Il piano cottura a gas tradizionale possiede una resa energetica nettamente inferiore rispetto all'induzione. Si stima che raggiunga un'efficienza compresa tra il 40% ed il 55%. Il piano di cottura elettrico, che è quello meno diffuso, ma comunque utilizzato, ha una resa simile o leggermente superiore rispetto ai piani di cottura a gas. La stima indica una efficienza compresa tra il 40% ed il 60%, anche se modelli più tecnologicamente avanzati possono raggiungere il 70%. Nel grafico abbiamo riportati i valori massimi della resa.
piano a induzione consumi in resa

Se osserviamo l'altra faccia delle medaglia, possiamo constatare la parte di energia elettrica dispersa durante il funzionamento, pertanto non convertita in calore. Nell'induzione è del solo 10%, in quello a gas è quasi la metà, ovvero variabile dal 45% al 60% mentre in quello elettrico c'è una dispersione di energia compresa tra il 60% ed il 40%.
perdita consumo piastre induzione gas elettrico

In definitiva anche se tutto questo non ci dice quanto assorbe un piano a induzione, ne a gas ne quanto consuma un piano cottura elettrico, ci fa capire chiaramente che l'induzione è economicamente più conveniente dal punto di vista del rapporto assorbimento e resa.

Consumo piano induzione

Abbiamo visto che la resa di un piano ad induzione, rispetto al gas o all'elettrico a resistenza è nettamente superiore. Tuttavia fornire il dato del consumo in termini assoluti, lo faremo alla fine, è fuorviante, in quanto il consumo va definito in funzione dell'utilizzo effettivo, considerando la potenza impiegata e per quanto tempo. Trattandosi di un apparecchio alimentato elettricamente, per il quale sulla scheda tecnica sono indicati i dati tecnici riferiti all'assorbimento in watt, possiamo definire, in modo preciso, quanto consuma un piano cottura ad induzione eseguendo un calcolo matematico. Esso tiene presente il tempo di impiego e la potenza utilizzata. Ad esempio se viene usata una zona di cottura per 30 minuti alla potenza di 2000 watt, il consumo è di 1 kwh. Il dato viene fuori dalla formula T x P /1000, ovvero (30:60)x(2000:1000)= 1. Volendo trasformare il consumo in kwh in euro, possiamo moltiplicare il risultato per il costo del hw/h, che stabilendolo in 0,25 centesimi, otterremo un consumo in euro di 1x0,25= 0,25 centesimi di euro. In sostanza in un'ora a 2000 watt di potenza consuma 50 centesimi di euro. Un dato che ci indica che il piano di cottura ad induzione non consuma molto. Tuttavia l'esempio non ci fornisce una dato concreto per potersi rendere conto di cosa si possa fare in 1 ora a 2000 watt. Facciamo quindi un esempio concreto, prendendo come riferimento l'ebollizione dell'acqua. Per portarla in temperatura ci vogliono poco più di 3 minuti ad una potenza di 750 w, spendendo € 0,009375 (750:1000)x(3:60)x0,25.

Vuoi effettuare altri calcoli per stabilire in base alla potenza impiegata quale sarà il consumo finale? Usa il modulo per determinare il consumo piano cottura induzione.

Calcola consumo piastra induzione

 

Minuti di accensione

Watt impiegati
 
Consumo in €
 

Piano cottura induzione consumi kw

Al di là del calcolo del costo del consumo, variabile a seconda dell'impiego di un solo fornello o più fornelli, prima di optare per la scelta di un piano cottura ad induzione, ci si pone la domanda: è necessario aumentare la potenza del contatore per usare un piano a induzione? In effetti si tratta di una domanda molto corretta in quanto la potenza totale in kw è determinante per la tenuta del contatore domestico. La risposta a questa domanda non può essere secca, nel senso che se venisse considerata la potenza massima in kw, si dovrebbe aumentare la potenza del contatore ma, considerando l'aspetto pratico del suo impiego, non è necessario o comunque non lo è nella maggior parte dei casi. Ma vediamo di comprendere realmente cosa significa tutto questo, partendo da dati concreti, ovvero dai dati tecnici e da alcune funzioni collegate al consumo. Per farlo abbiamo analizzato i dati dei consumi induzione di diversi produttori. Nella tabella sono riportati i riscontri generali che, tuttavia in modelli specifici possono discostarsi leggermente. In ogni caso sono indicazioni utili al fine di comprendere se è necessario o no aumentare la potenza del contatore.

Assorbimento piano induzione Kw
Dimensioni Min Max
29 cm 1.4 3.6
60 cm 1.5 7.2
80 cm 1.5 7.2
90 cm 2.4 11.1

Per valutare precisamente quanto consuma una cucina a induzione è necessario consultare la scheda tecnica o il libretto di istruzioni dove sono riportati i dati dell'apparecchio tra i quali il consumo massimo. Nell'immagine sotto, sono riportati gli estratti dal libretto di istruzioni o della scheda tecnica, di quattro modelli di piani a induzione. La freccia verde indica, all'interno della zona cerchiata, il consumo induzione massimo. Prima di acquistare un modello si consiglia di effettuare tale verifica.
targhetta piano induzione consumi

Se invece si vuol conoscere il dato di un piano di cui si è in possesso, è leggibile dalla targhetta applicata sotto il piano.

Analizzando la tabella, possiamo stabilire che la potenza minima e massima di un piano di cottura a induzione da 29 cm è di 1,4 kw e di 3,6 kw, in un piano da 60 cm può variare da 1500 watt a 7200 watt, così come nel piano da 80 cm, mentre nei modelli da 90 cm il consumo generale è compreso tra 2,4 kw ed 11, 1 kw. La potenza minima è quella alla quale ognuno di questi piani si può limitare nel momento in cui è in funzione uno solo dei fuochi ed il livello di potenza è impostato sulle prime posizioni.

piastra a induzione consumi regolabili
Nelle cucine ad induzione, difatti ognuna della zone di cottura, così come avviene per i piani a gas, dove si può regolare la potenza della fiamma, possiede una barra di controllo per impostare il livello di potenza. Dal pannello di comando a sfioramento, infatti oltre a selezionare la zona di cottura, si imposta il livello dal minimo ad un massimo, inoltre è disponibile una funzione definita di super potenza, che consente di impiegare ancora più energia del livello massimo. La regolazione di potenza non è uguale per tutti i piani, ce ne sono alcuni regolabili da 1 a 9, mentre altri hanno una segmentazione da 1 a 17 o 14 come nel disegno riportato. Ai fini della scelta questo è un dato da tenere in considerazione in quanto comporta una maggiore segmentazione dell’assorbimento elettrico. In termini pratici, avendo una maggiore scala di potenza, si può ottimizzare il consumo impiegando gli assorbimenti intermedi sufficienti alla cottura da effettuare.

Per concludere e dare una risposta alla domanda di apertura: è necessario aumentare la potenza del contatore per usare un piano a induzione? Ora disponiamo di dati e conosciamo alcune funzionalità che ci consentono di rispondere. Prima però aggiungiamo un'ultima funzione, che rende il piano utilizzabile senza aumentare il contatore, ovvero la regolazione del livello di potenza generale del piano ad induzione. Tale funzione consente di impostare il piano in modo tale che l'assorbimento piastre a induzione anche se accese in contemporanea non possa andare oltre il massimo impostato.

Per rendere l'idea del funzionamento nel disegno sono riportate le impostazioni di un piano Electrolux. In base alla selezione P, il piano complessivamente può disporre di un massimo di potenza, nella scala che vediamo rappresentata, ovvero da 1,5 kw a 7,2 kw. Da notare che la selezione rende attive o disattiva delle aree del piano, ne consegue che possono essere o non essere usate per cucinare.
fornelli a induzione consumi massimi impostabili

Non è necessario aumentare la potenza del contatore nel caso in cui si acquisti un piano a induzione con una potenza massima introno ai 3 kw. Non è necessario nemmeno nel caso in cui il piano sia dotato di una potenza superiore riducendo la potenza complessiva come descritto. Tuttavia non è necessario solo nel caso in cui si faccia l'uso del piano a induzione in modo non assiduo. Al contrario in caso di uso assiduo e di tutte le piastre del piano, considerando che esso non è l'unico apparecchio elettrico presente in casa ad assorbire parte dei 3.3 kw del contatore, è necessario aumentare la potenza del contatore. Portarla a 4 kw o a 6,5 kw dipende esclusivamente dall'uso del piano e degli altri elettrodomestici.

Piastre a induzione consumo

I piani presentano delle zone di cottura con circonferenze differenti, ognuna della quali ha un assorbimento elettrico ed una potenza diversa. Non dilungandoci sulle diverse circonferenze, diciamo che le zone di cottura vanno mediamente da 1,4 kw fino ai 3,3 kw. Chiaramente ci sono delle potenze intermedie e queste sono puramente indicative e conclusive nello stabilire che questi piani di cottura hanno un assorbimento massimo complessivo abbastanza alto. A titolo di esempio prendiamo a riferimento un piano con 4 piastre, delle quali riportiamo la potenza nominale e massima ottenibile con il booster per alcuni minuti, al fine di determinare il consumo in kwh.

Piano cottura induzione consumi kwh
Piastra Potenza nominale Potenza booster Tempo booster minuti
Anteriore sinistra 2300 3200 10
Posteriore sinistra 2300 3200 10
Anteriore centrale 1400 2500 4
Posteriore destra 2300 3600 10

Piastre a induzione consumi consumi kwh
Piastra Consumo kw Tempo minuti € 0,25 kwh
Anteriore sinistra 2,3 60 0,575
Posteriore sinistra 2,3 60 0,575
Anteriore centrale 1,4 60 0,35
Posteriore destra 2,3 60 0,575

tags: incasso consumi

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