Panoramica generale sulle prestazioni della lavasciuga e un riferimento alla classe energetica A.
Un elettrodomestico che è presente da tanti anni sul mercato, una delle prime aziende a proporla è stata la Candy, e del quale oramai, tutti i produttori di elettrodomestici ne hanno inserito, uno o più modelli nel loro assortimento, è la lavasciuga. Per evitare dei fraintendimenti ed una sua facile identificazione, anche se siamo certi che la sua forma è conosciuta a tutti, specifichiamo che esteticamente è uguale ad una lavatrice. La differenza, quindi, è solo quella che c’è all’interno della sua struttura, le componenti e chiaramente le prestazioni aggiuntive dell’asciugatura.
Il motivo che induce al suo acquisto e da ricondursi a condizioni climatiche ed alle esigenze di vita attuale, che impongono dei ritmi tali da aver bisogno di un supporto per effettuare le operazioni di asciugatura degli indumenti.
In questo articolo vediamo di identificare gli aspetti più importanti da conoscere prima di effettuare un acquisto, così da avere le idee più chiare e scegliere consapevolmente quella più indicata per le proprie esigenze.
Primo tra tutti è la capacità di asciugatura, infatti bisogna sapere che le lavasciuga distinguono la capacità di lavaggio da quella di asciugatura. Infatti facendo una carrellata sui diversi modelli possiamo scoprire che si parla sempre di lavasciuga con una capacità addizionale, ovvero con denominazioni come 9 + 6, 8 + 4, 7 + 5 ed altri tipi di combinazioni. Nello specifico non significa che ha una capacità totale data dalla somma dei due numeri, ma che ha una capacità di lavaggio, definita dal primo numero, ed una capacità di asciugatura definita dal secondo. Se abbiamo un cestello con una capacità pari a 9 Kg non avremmo la medesima capacità di asciugatura. La stessa quantità di panni asciutti non entrerebbero nel cestello.
Questo significa, che se abbiamo intenzione di effettuare un ciclo completo (lavaggio + asciugatura), non possiamo caricare per l’intera portata, in lavaggio, il cestello, a meno che per la successiva fase di asciugatura non togliamo parte del bucato, fino a lasciare la quantità massima che può essere asciugata.
Altro fattore da conoscere è il non consequenziale ciclo di asciugatura a quello di lavaggio, infatti, poi vedremo le eccezioni, le lavasciuga sono programmate in modo tale che terminato il ciclo di lavaggio, per procedere all’asciugatura, si debba impostarla manualmente in fase successiva. Ci sono comunque dei modelli che hanno un specifico ciclo, che consente in fase di programmazione di impostare il lavaggio e farlo seguire al suo termine dall’asciugatura.
Infine, non per ordine di importanza, c’è la valutazione della classe energetica. Capita infatti ai meno attenti, che la convinzione generale, che ci fa identificare la classe A nel basso consumo energetico, possa indurci in una convinzione sbagliata. Per spiegare questo concetto ci avvaliamo di dati reali così da andare nel concreto e rendere tutto più tangibile, abbiamo preso in considerazione una lavatrice ed una lavasciuga con una portata di lavaggio di 8 Kg, entrambe di classe energetica A.
Prima di andare all’esempio, bisogna fare una piccola premessa sulla determinazione delle classe energetica, la quale è stabilita in base a dei calcoli, che sono diversi tra i vari elettrodomestici e quindi hanno dei riferimenti di consumo differenti, ma riconducibili alla stessa scala di valori. Questo per dire che la classe può essere uguale ma il consumo differente. Nella lavasciuga la lettera sintetizzante il consumo, si riferisce al ciclo completo di lavaggio e asciugatura.
Infatti la lavatrice ha mediamente un consumo di 1,36 Kw/h per ciclo completo di lavaggio a pieno carico, mentre la lavasciuga ha nella fase di lavaggio lo stesso consumo della lavatrice, ma in fase di asciugatura il consumo è di 5,44 Kw/h. L’energy label indica per entrambe la stessa classe, ci troviamo infatti davanti a due prodotti in classe A, ma con un consumo di energia elettrica nettamente diverso. Per completare un’ultima precisazione per quanto riguarda il consumo di acqua, che può essere differente da modello a modello, quindi è bene dare un’attenta lettura all’energy label. Il consumo di acqua di una lavasciuga è maggiore di quello di una lavatrice solo nel caso in cui si effettua la fase di asciugatura, in quanto l'acqua viene impiegata per consentire la condensazione dell’acqua, estratta sotto forma di vapore dai tessuti.




